Burggraaff CN, Eertink JJ, Lugtenburg PJ, Hoekstra OS, Arens AIJ, de Keizer B, Heymans MW, van der Holt B,Wiegers SE, Pieplenbosch S, Boellaard R, de Vet HCW, Zijlstra JM; HOVON Imaging Working Group and the HOVON Lymphoma Working Group.

J Nucl Med. 2022 Jul;63(7):1001-1007.

HEMATOLOGY
Sintesi

Nonostante il trattamento di prima linea con regimi R-CHOP, fino al 40% dei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) mostra recidiva o progressione già dopo un anno dalla diagnosi.

È quindi importante stimare precocemente il livello di rischio dei pazienti con DLBCL, in modo da passare il più presto possibile alla terapia di seconda linea nei pazienti con prognosi sfavorevole.

Nella ricerca di un potente biomarcatore prognostico è emerso che la tomografia computerizzata ad interim (I-PET) con 18F-FDG, specie se in associazione con la valutazione del volume metabolico tumorale (MTV), potrebbe consentire di superare i limiti dell’International Prognostic Index corretto per età (aaIPI).

Questa ipotesi è stata valutata nel recente studio olandese HOVON-84, nel quale 513 pazienti con DLBCL sono stati trattati con regime RR-CHOP14 e sono stati valutati in modo osservazionale con I-PET dopo 4 cicli di trattamento. Lo studio ha evidenziato che l’esecuzione della I-PET dopo 4 cicli di trattamento migliora l’efficacia prognostica per la PFS a 2 anni dell’aaIPI valutato al basale.

Sia l’aaIPI che la I-PET, infatti, hanno mostrato la capacità di predire in modo indipendente la PFS a 2 anni, ma i risultati migliori si sono ottenuti dal loro utilizzo combinato.
In particolare l’associazione di punteggi bassi-intermedi di aaIPI con la variazione di SUVmax valutata con I-PET (ΔSUVmax) ha permesso di ottenere un valore predittivo negativo della PFS a 2 anni del 93%.

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