Questo trial di fase 2 ha valutato l’utilizzo di lisocabtagene maraleucel (liso-cel, CAR-T autologhe, CD19-dirette, 4-1BB) nei pazienti con linfoma follicolare (FL) recidivo/refrattario (R/R). Nei R/R FL la terapia con CAR-T è un’opzione dopo due o più linee di terapia sistemica precedente, ma non c’è consenso su quando utilizzarle nei pazienti ad alto rischio, ovvero quelli progrediti entro 24 mesi (POD24) o refrattari sia ad antiCD20 che ad agenti alchilanti (doppia refrattarietà). In questo studio 130 pazienti hanno ricevuto liso-cel, di cui 23 in seconda linea (2L). Dei pazienti arruolati, 45% avevano una POD24 (2L 52%) e 62% erano doppi refrattari (2L 48%). Ad un follow up mediano di 18.9 mesi, nell’intera coorte il tasso di risposte (ORR) è stato 97%, con un tasso di risposte complete (CR) di 94%, la sopravvivenza libera da progressione ad 1 anno (1y PFS) 83%, e la sopravvivenza globale a 1 anno (1y OS) 93%. I pazienti in 2L hanno mostrato una ORR del 96%, con tutti pazienti in CR, 1y PFS del 961% e 1y OS del 96%. Nonostante i limiti del confronto diretto fra trial, i risultati di efficacia ottenuti da liso-cel sono coerenti con quelli mostrati nei R/R FL da altri trattamenti quali axi-cel, tisa-cel e mosunetuzumab (ORR fra 80% e 94% e CR fra 60% e 79%), ottenendo risultati migliori nei pazienti con POD24 (liso-cel 94%, axi-cel 72%, tisa-cel 59%). La 1y PFS è stata 83% per liso-cel, 78% per axi-cel, 67% per tisa-cel e 58% per mosunetuzumab. Dal punto di vista della sicurezza, l’evento avverso più frequente è stato lo sviluppo di citopenie, con neutropenia febbrile solo nel Inserire la sintesi 6% dei pazienti. La CRS è stato osservata nel 58% dei casi (2L 52%), di grado 1-2 nella totalità dei casi eccetto 1 paziente con grado 3, con tempo mediano di insorgenza 6 giorni, e durata mediana 3 giorni. Eventi avversi neurologici si sono manifestati nel 15% dei pazienti (2L 17%), con tempo mediano di insorgenza 8.5 giorni, e durata mediana 3.5 giorni. Per liso-cel, CRS ed eventi neurologici di grado>2 sono stati 1% e 2%; per axi-cel 6% e 15%, per tisa-cel 0% e 3%, per mosunetuzumab 2% e 3%. In conclusione, i pazienti con R/R FL arruolati sono una popolazione senza uno standard terapeutico consolidato e con una prognosi sfavorevole. Liso-cel ha mostrato un beneficio significativo in questi pazienti, compresi quelli in seconda linea con POD24 e/o altre caratteristiche di malattia ad alto rischio, come mostrato dagli alti tassi di risposta e dalle risposte durature, con bassi tassi di CRS e NE gravi. Pertanto, i risultati di questo studio supportano liso-cel come potenziale opzione terapeutica nei pazienti con R/R FL, compresi i pazienti in 2L ad alto rischio.