Questo studio presenta i risultati di efficacia e sicurezza, dopo un follow up di più di 3 anni (37.4 mesi), del trial di fase I/II sull’utilizzo dopo almeno due linee di trattamento dell’anticorpo bispecifico mosunetuzumab (T-cell engager CD20xCD3) nei pazienti con linfoma follicolare (FL) recidivo/refrattario (R/R). Mosunetuzumab è stato somministrato alla dose raccomandata ogni 21 giorni con step- up dosing: C1D1, 1 mg; C1D8, 2 mg; C1D15/C2D1, 60 mg; dal C3D1 in poi 30 mg. I pazienti in risposta completa (CR) al ciclo 8 terminavano il trattamento; gli altri completavano 17 cicli totali. Il ritrattamento con mosunetuzumab era permesso in caso di recidiva a seguito di una CR. Complessivamente, nei 90 pazienti arruolati, il tasso di risposte (ORR) è stato 77.8%, con un tasso di CR di 60.0%. La risposta si è verificata precocemente, con un tempo mediano alla prima risposta e alla CR di 1.4 e 3 mesi rispettivamente. La durata della risposta mediana (mDOR) è stata di 35.9 mesi, con un evento verificatosi nell'ultimo paziente a rischio, quindi potenzialmente migliorabile con un follow-up più lungo. La DOR è risultata simile indipendentemente dal tempo necessario a raggiungere la CR. Non sono stati osservate nuove tossicità tardive, e il tempo di recupero mediano dall’aplasia delle cellule B è stato di 18 mesi nei pazienti che hanno ricevuto 8 cicli. Il ritrattamento con mosunetuzumab si è mostrato efficace in 3 dei 5 pazienti ritrattati. Inoltre, non è stata osservata alcuna differenza nei sottogruppi di pazienti con le principali mutazioni rilevate nei FL, compresa TP53. Infine, mosunetuzumab ha mostrato ORR e DOR Inserire la sintesi superiori alle linee di trattamento precedenti nei pazienti arruolati, invertendo quindi il paradigma per cui al susseguirsi delle linee di trattamento gli outcome peggiorano. Tale risultato, nonostante i limiti dei confronti diretti fra trial, si paragona favorevolmente e con un follow up più lungo ai bispecifici diretti contro CD20 quali epcoritamab (mDoR 15.4 mesi) e odronextamab (mDoR 22.6 mesi), mostrando anche un’elevata sopravvivenza globale (OS) a 3 anni di 82%. I risultati di questo studio sono stati simili a quelli ottenuti con axi-cel (mDOR nelle CR a 3 anni 62%, ripetto a 72% ottenuto con mosunetuzumab), con un profilo di tossicità migliore. Con l’avvento di liso-cel, caratterizzato da elevata efficacia e un profilo di tossicità più gestibile, l’utilizzo delle CAR-T potrebbe aumentare, sebbene mosunetuzumab resti un’opzione probabilmente più appetibile dal punto di vista logistico e di costo-efficacia. In conclusione, il trattamento dei R/R FL con mosunetuzumab a durata fissa ha confermato un’efficacia significativa e sostenuta nel tempo, mostrando anche un potenziale beneficio con un ritrattamento alla recidiva dopo la terapia a durata fissa.