Lo studio PACIFIC ha confermato a livello globale l’immunoterapia di consolidamento con durvalumab dopo chemioradioterapia (CRT) a base di platino come standard of care per i pazienti con NSCLC non resecabile di III stadio.
Con l’obiettivo di verificare se i benefici osservati nel RCT siano raggiungibili anche nella pratica clinica è stato disegnato PACIFIC-R, uno studio globale, osservazionale e retrospettivo.
In PACIFIC-R oltre ai pazienti le cui caratteristiche cliniche riflettevano quelle della popolazione target dell’RCT, sono stati inclusi anche pazienti che hanno ricevuto CRT sequenziale (sCRT) e pazienti con un’espressione di PD-L1 <1%. In questo lavoro vengono riportati i risultati di PACIFIC-R a 3 anni di follow-up, dove l’OS mediana non è stata raggiunta e si riscontra oltre il 60% dei pazienti in vita a 3 anni. e >40% in vita e senza progressione della malattia.
Come fattore prognostico per l’OS, è stata identificata l’istologia non squamosa se paragonata alla squamosa, mentre l’uso del carboplatino vs cisplatino come fattore prognostico sfavorevole.
L’istologia tumorale non squamosa è stata identificata come fattore prognostico favorevole anche per la PFS, insieme all’anamnesi di fumo. I risultati sull’istologia sono in linea con quanto osservato nel PACIFIC. Gli altri fattori prognostici identificati invece, sono stati identificati anche in altri studi su pazienti con NSCLC di III stadio.
L’associazione tra lo stato di fumatore e la PFS suggerisce che i pazienti con una storia di fumo beneficiano maggiormente dell’immunoterapia rispetto ai pazienti non fumatori, probabilmente a causa di un carico di neoantigeni più elevato tra i fumatori o alla presenza di mutazioni driver non osservate tra i non ≥1% Inserire la sintesi fumatori. La prognosi peggiore associata all’uso di carboplatino invece potrebbe, almeno in parte, essere collegata al bias di selezione del trattamento da parte del medico.
Nello studio, i risultati migliori sono stati osservati tra i pazienti con un’espressione di PD-L1 e tra quelli che hanno ricevuto la CRT concomitante, come atteso e in linea con PACIFIC; tuttavia, sono stati osservati risultati incoraggianti anche tra i pazienti con PD-L1 <1% e che hanno ricevuto sCRT. Tutti questi dati sono a sostegno dell'uso di durvalumab di consolidamento in un'ampia popolazione di pazienti con NSCLC non resecabile in stadio III.