Il microcitoma polmonare in stadio esteso (ES-SCLC) è una neoplasia con prognosi infausta e alti tassi di recidiva. L’immunoterapia (IT) in prima linea – e oltre – ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza dei pazienti con ES-SCLC.
Nello studio IMpower133, la combinazione in prima linea dell’immunoterapico atezolizumab – rispetto a placebo – con carboplatino ed etoposide (CP/ET) (fase di induzione), seguita dal mantenimento con A o P in base all’iniziale randomizzazione, ha migliorato la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) di pazienti con ES-SCLC naïve al trattamento.
I dati dello studio IMpower 133 sono stati confermati da studi clinici osservazionali prospettici e retrospettivi e recentemente un’analisi esploratoria ha evidenziato il continuo miglioramento degli esiti per i pazienti con ES-SCLC che hanno ricevuto atezolizumab durante la fase di mantenimento.
Al data cutoff, la mediana del follow-up sulla sopravvivenza era di 13,9 mesi.
L’OS e la PFS mediana nella popolazione di mantenimento è stata più lunga per i pazienti trattati con Atezolizumab: rispettivamente 12,5 e 8,4 mesi (hazard ratio [HR] multivariato 0,59; intervallo di confidenza [IC] al 95% 0,43-0,80) con atezolizumab e 2,6 e 1,8 mesi (HR multivariato 0,63 [IC al 95% 0,49-0,80]) con placebo. Inoltre, non è stato riscontrato alcun nuovo o inaspettato segnale di sicurezza: i risultati erano comparabili tra i bracci di trattamento, nonostante la continuazione del trattamento monoterapico con atezolizumab nella fase di mantenimento.
L’utilizzo di atezolizumab in associazione al CP/ET nella fase di induzione e il successivo trattamento di mantenimento risultano essere quindi componenti fondamentali per il raggiungimento del beneficio in termini di OS osservato nell’IMpower133.