KEYNOTE-522 è il primo studio di fase III, randomizzato e controllato di pembrolizumab in fase neoadiuvante e adiuvante nei pazienti con TNBC in stadio iniziale. Ha mostrato miglioramenti significativi nella pCR con pembrolizumab neoadiuvante più chemioterapia e nella EFS con pembrolizumab neoadiuvante più chemioterapia seguita da pembrolizumab adiuvante. In questa analisi esplorativa, è stata valutata la distribuzione dell'RCB e l'EFS nei gruppi di trattamento, dimostrando che l'aggiunta di pembrolizumab alla NAC (Neoadjuvant chemotherapy) non solo ha aumentato il tasso di pCR, ma ha anche spostato l'RCB verso categorie inferiori nell'intero spettro di pazienti con malattia residua, spiegando il beneficio in termini di EFS superiore a quello che ci si aspetterebbe sulla base del solo miglioramento della pCR. Pembrolizumab ha determinato anche un minor numero di eventi EFS nelle categorie RCB-0, RCB-1 e RCB-2, con il beneficio più pronunciato in RCB-2, la frazione più ampia (55%).
Questi risultati indicano che il beneficio in termini di EFS derivante dall'aggiunta di pembrolizumab si estende oltre i pazienti che hanno una pCR a molti di quelli con malattia residua al momento della chirurgia definitiva. La presente indagine presenta diversi limiti, oltre ai limiti intrinseci delle analisi esplorative. In alcuni gruppi il numero di pazienti era ridotto, tutte le analisi erano confronti non randomizzati e il disegno dello studio KEYNOTE-522 non consente di distinguere il beneficio in termini di EFS derivante dalla somministrazione neoadiuvante o adiuvante di pembrolizumab. Nonostante queste considerazioni, è incoraggiante che il beneficio in termini di sopravvivenza ottenuto con pembrolizumab in pazienti con varie estensioni di tumore residuo sia coerente con i risultati dello studio globale KEYNOTE-522. In sintesi, i risultati attuali dimostrano che il beneficio in termini di EFS derivante da pembrolizumab si estende, oltre ai pazienti che presentano una pCR, a molte pazienti con malattia residua al momento della chirurgia definitiva e si osserva indipendentemente dall'esposizione alla chemioterapia.
Questi risultati supportano il ruolo di pembrolizumab nelle pazienti con TNBC ad alto rischio e in fase iniziale.