Lo studio osservazionale retrospettivo/prospettico URBAN [NCT04034056], sta valutando l’efficacia e la sicurezza di un trattamento a base di obinutuzumab (OBI) in pazienti (pz) con linfoma follicolare avanzato naïve al trattamento. Si presentano i dati sugli effetti della pandemia di COVID-19 e della vaccinazione contro SARS-CoV-2 raccolti sino al cutoff del 31-01-2022.
▪ Dei 270 pazienti con accesso ai vaccini e informazioni sullo stato vaccinale, il 90,7% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (88,6% delle dosi durante il mantenimento con OBI).
▪ Tra le 48 infezioni COVID-19, 23 sono state registrate in 22 pazienti nello stato “non vaccinato” (prima della vaccinazione o non vaccinati per nulla) e 18 in 17 pazienti vaccinati.
▪ Le infezioni che hanno richiesto l’ospedalizzazione sono state il 60,9% nei pz non vaccinati e il 27,8% nei pz vaccinati (p=0,073).
▪ Le infezioni fatali (10 casi, 22,2% dei pazienti infettati) sono state significativamente più frequenti nei pz non vaccinati (9) rispetto a vaccinati (1) (p<0,001).
▪ Nei tre periodi considerati (prima ondata pandemica-inizio della campagna vaccinale; predominanza della variante delta; predominanza della variante omicron), i tassi mensili di infezione sono stati rispettivamente 0,045, 0,021 e 0,187, con decrescenti percentuali di ospedalizzazione e di morte (61,9%, 50,0% e 21,1%; 38,1%, 33,3% e 0,0%, rispettivamente).
Come nella popolazione sana, nei pazienti con linfoma follicolare arruolati nello studio URBAN, la circolazione di varianti meno aggressive e l’aumento della copertura vaccinale si sono associati a migliori esiti di infezione da COVID-19.