Obiettivo di questo lavoro è riportare l’esperienza di trattamento con onasemnogene abeparvovec (OA) in 67 pazienti (tutti tipo I; 19 naive, 2 trattati precedentemente con risdiplam e 46 con nusinersen), esplorando probabili fattori prognostici per la sicurezza e l’efficacia in diversi gruppi di età e di peso. I pazienti avevano un peso compreso fra i 3.2 e i 13.5 kg, tranne un paziente trattato off label del peso di 17 kg. I dati innovativi di questo articolo riguardano i pazienti con peso superiore rispetto a quanto catturato nei trial clinici registrativi della terapia genica, e nell’importante quota di pazienti che provengono da altra terapia, principalmente nusinersen. Tutti i pazienti sono stati valutati utilizzando i test CHOP-INTEND; la posizione di seduta è stata valutata secondo la scala Hammersmith; inoltre sono riportati i valori dell'emocromo completo, funzionalità renale e epatica, CK e livelli di troponina.
Si è evidenziata la correlazione significativa tra età al trattamento e durata del trattamento, in termini di punteggio CHOP-INTEND (tra T0 e T12, mesi) Non sorprende che la migliore efficacia sia stata osservata nei pochi pazienti identificati attraverso screening neonatale e nei più giovani. Nei pazienti trattati prima dell'età di 24 mesi le variazioni CHOP- INTEND erano già significative dopo 3 mesi di trattamento e rimanevano significative anche a T6 e T12; in quelli trattati dopo i 24 mesi la differenza era significativa solo tra T0 e T12. La discrepanza con i dati i letteratura può essere spiegata dal diverso f.u. (6 mesi per gli studi precedenti).Il profilo di sicurezza si mostra in linea con quanto rilevato dai trial, con il decremento delle piastrine e l’innalzamento degli enzimi epatici come eventi maggiormente osservatii. Anche se la coorte di questo studio non è limitata i numeri sono ancora esigui, futuri studi internazionali sono quindi necessari per integrare i dati dei vari sottogruppi al fine di identificare le differenze nella progressione di malattia.