Schenker M, Burotto M, Richardet M, Ciuleanu TE, Gonçalves A, Steeghs N, Schoffski P, Ascierto PA, Maio M, Lugowska I, Lupinacci L, Leary A, Delord JP, Grasselli J, Tan DSP, Friedmann J, Vuky J, Tschaika M, Konduru S, Vemula SV, Slepetis R, Kollia G, Pacius M, Duong Q, Huang N, Doshi P, Baden J, Di Nicola M.

J Immunother Cancer. 2024 Aug 6;12(8):e008872. doi: 10.1136/jitc-2024-008872. PMID: 39107131; PMCID: PMC11308901.

CANCER IMMUNOTHERAPY
Sintesi

Il “Tumor mutational burden” (TMB) è un biomarcatore predittivo della risposta alle immunoterapie, con i tumori con TMB elevato (TMB-H) associati a una maggiore immunogenicità e risposta. Questo lavoro ha esplorato l’efficacia e la sicurezza di nivolumab in combinazione con ipilimumab in pazienti con tumori solidi avanzati o metastatici con TMB-H, valutato sia da tessuto (tTMB) che da DNA tumorale circolante (bTMB). È uno studio di fase 2, randomizzato e non comparativo che ha coinvolto pazienti con tumori solidi refrattari a trattamenti standard, selezionati per un tTMB e/o bTMB ≥ 10 mutazioni/Mb. I pazienti sono stati trattati con nivolumab 240 mg ogni 2 settimane + ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 o nivolumab 480 mg ogni 4 settimane.
I principali endpoint includevano il tasso di risposta obiettiva (ORR), la durata della risposta (DOR), la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS). I risultati hanno mostrato che, nei pazienti con tTMB-H, la combinazione ha ottenuto un ORR del 38,6%, verso il 29,8% della monoterapia. Nei pazienti con bTMB-H, invece, l'ORR era inferiore, rispettivamente 22,5% e 15,6%. Per l’OS, i pazienti con tTMB-H in combinazione hanno avuto una mediana di 15 mesi, rispetto ai 14,6 del nivolumab.
Nei pazienti con bTMB-H, la sopravvivenza mediana è stata di 8,1 mesi con la combinazione e 11,2 mesi con nivolumab in monoterapia. La combinazione ha anche mostrato un tasso più alto di SAE, ma il profilo di sicurezza era simile a quello già noto per questi farmaci.
In sintesi, lo studio ha confermato l'efficacia della combinazione di nivolumab + ipilimumab in pazienti con tumori solidi avanzati e metastatici con TMB-H.
Entrambe le coorti hanno beneficiato della combinazione, tuttavia si è ottenuta una ORR maggiore nei pazienti con tTMB-H. Per concludere, l'analisi suggerisce che, sebbene il tTMB possa essere considerato un biomarcatore più affidabile, anche il bTMB potrebbe offrire indicazioni utili per selezionare i pazienti da trattare con questo approccio terapeutico, soprattutto nei casi in cui non sia disponibile un campione di tessuto per l'analisi.

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