Sulla base dei risultati positivi dello studio di fase 3 IMpassion130, la combinazione di Atezolizumab e Nab-paclitaxel è stata approvata in Europa per il trattamento in prima linea di pazienti con diagnosi di carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) metastatico o localmente avanzato esprimente PD-L1 (IC≥1% con saggio Ventana SP142).Lo studio ANASTASE · ha l'obiettivo di raccogliere dati di efficacia e sicurezza della stessa combinazione immunochemioterapica in pazienti della real world.
Si tratta di pazienti di 1L metastatica che avevano ricevuto e terminato il trattamento con atezolizumab e nab-paclitaxel all'interno del Programma di Uso Compassionevole (CUP - partito in Italia nel novembre 2019).
Descrivere i risultati di un trattamento nella pratica clinica è importante, perché talvolta i risultati degli studi clinici sono difficilmente replicabili vista l’iper-selezione dei pazienti. Rispetto alla popolazione di IMpassion130, quella di ANASTASE (52 pazienti arruolati consecutivamente in 29 centri) aveva più frequentemente ricevuto una terapia adiuvante con taxani (rispettivamente 51% versus 65%), la maggior parte delle pazienti aveva 0-3 localizzazioni di malattia in entrambi gli studi.
In ANASTASE il 19% delle pazienti aveva ricevuto la diagnosi di TNBC in stadio metastatico de novo. Per quanto riguarda gli outcomes di attività ed efficacia della combinazione, lo studio ANASTASE ha dimostrato un tasso di risposte obiettive del 42.3% versus 58.9% dell’IMpassion 30. La mediana del tempo all’interruzione del trattamento, era di 5 mesi, il beneficio clinico a un anno del 45.8% e la durata mediana della risposta di 12.7 mesi (8.5 in IMpassion130).
Ad un follow-up mediano di 20 mesi, la mediana di sopravvivenza libera da progressione (PFS) era di 6.3 mesi (7.5 in IMpassion130). Non si erano documentate differenze significative negli outcomes osservati a seconda di variabili cliniche, quali stadio alla diagnosi, numero e tipo di siti metastatici, stato mutazionale di BRCA, intervallo libero da malattia, performance status, HER2 status 0 versus low, e trattamenti pregressi.
Alla progressione ad atezolizumab e nab- paclitaxel, 31/43 pazienti aveva ricevuto una seconda linea di trattamento, con una PFS mediana di 6.9 mesi. Il 66.3% e 49.1% delle pazienti risultava in vita a 1 e a 2 anni dall’inizio del trattamento, rispettivamente.
Le tossicità del trattamento erano in linea con quanto atteso dal trattamento con i due farmaci. Le tossicità di grado 3-4 erano infrequenti, e solo in un caso si è registrata una tossicità potenzialmente immuno-correlata di grado 3 (incremento delle transaminasi). L’analisi real-life proposta nello studio ANASTASE rafforza l’utilizzo della combinazione di Atezolizumab e Nab- Paclitaxel nel trattamento di prima linea delle pazienti con TNBC con positività per PD-L1, dal momento che gli outcomes di attività/efficacia e la tollerabilità sono similari rispetto a quanto osservato nello studio registrativo IMpassion130.