La combinazione dell’immunoterapico anti-CD19 tafasitamab e lenalidomide è utilizzata nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivato/refrattario non eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.
In questo lavoro sono mostrati invece i risultati dello studio di fase 1b First-MIND che ha valutato la sicurezza e l'efficacia preliminare di tafasitamab + R-CHOP ± lenalidomide in prima linea in pazienti con DLBCL.
Adulti con DLBCL non trattato (ECOG PS 0-2, IPI 2-5) sono stati assegnati casualmente al “braccio T” con R-CHOP+tafasitamab o al “braccio T/L” con R-CHOP+tafasitamab+lenalidomide.
L'endpoint primario era la sicurezza del trattamento, mentre gli endpoint secondari principali includevano il tasso di risposta globale (ORR) e il tasso di risposta completa (CR) alla fine del trattamento (EoT).
Sono stati trattati 66 pazienti (n=33 per braccio). Tutti i pazienti hanno avuto almeno un evento avverso correlato al trattamento, perlopiù di grado 1/2.
Neutropenia e trombocitopenia di grado ≥3 si sono verificate nel 57.6% e 12.1% dei pazienti del braccio T e nell'84.8% e 36.4% del braccio T/L.
Le tossicità non ematologiche si sono verificate invece in percentuali simili tra i due bracci. L'ORR all'EoT è stato del 75.8% (CR 72.7%) nel braccio T e dell'81.8% (CR 66.7%) nel braccio T/L, mentre il miglior ORR tra le diverse visite è stato rispettivamente del 90.0% e del 93.9%.
Dall’analisi degli altri endpoint secondari si è osservato che: i tassi di durata della risposta e della RC a 18 mesi sono stati del 72.7% e del 74.5% nel braccio T e del 78.7% e dell'86.5% nel braccio T/L. I tassi di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza globale a 24 mesi sono stati del 72.7% e del 90.3% (braccio T) e del 76.8% e del 93.8% (braccio T/L).
Complessivamente, sono stati osservati una sicurezza gestibile e segnali di efficacia promettenti, mentre l’analisi del potenziale beneficio dell'aggiunta di tafasitamab+lenalidomide a R-CHOP è in corso nello studio di fase 3 “frontMIND”.