Le attuali terapie per il trattamento di prima linea del microcitoma in stadio esteso (ES-SCLC) prevedono l’impiego dell’immunoterapia in associazione alla chemioterapia a base di platino. ’Atezolizumab in combinazione con carboplatino ed etoposide (CE) è stata la prima immunoterapia ad essere approvata sulla base dei dati dello studio registrativo IMpower133, successivamente è diventato disponibile anche il durvalumab in combinazione con platino + etoposide . Nonostante il beneficio in termini di sopravvivenza globale mediana rispetto alla sola chemioterapia ottenuto con queste strategie terapeutiche il vantaggio in termini di sopravvivenza rimane di circa 12 mesi, per tale motivo è necessario investigare nuovi trattamenti o combinazioni al fine di migliorare i risultati a lungo termine. Nello SCLC è stata rilevata un'alta espressione di TIGIT: l'attivazione del pathway di TIGIT è stato dimostrato in studi preclinici possa permettere alle cellule tumorali di eludere la risposta immunitaria; in questo trial randomizzato di fase III è stata valutata la somministrazione di tiragolumab, Ab monoclonale anti- TIGIT in pazienti con ES-SCLC in trattamento con atezolizumab e CE.. Gli endpoints primari sono stati la valutazione della sopravvivenza libera da progressione (progression-free survival, PFS) e la sopravvivenza globale (overall survival, OS) nella popolazione di pazienti senza metastasi encefaliche ( “primary analysis set”). La valutazione dei stessi endpoints in tutti i pazienti (inclusi quelli con metastasi encefaliche) rappresentava endpoints secondari insieme alla risposta obiettiva e alla tossicità,a., Sono stati randomizzati 490 pazienti nei due bracci di trattamento: tiragolumab + atezolizumab e CE e placebo più atezolizmab e CE. I risultati dello studio non hanno evidenziato alcuna differenza significativa in termini di OS ePFS tra i due gruppi di trattamento, per cui l'aggiunta di tiragolumab allo SoC di atezolizumab eCE non fornisce un vantaggioper i pazienti con ES-SCLC non trattato. I tassi di sopravvivenza sono mantenuti anche nei pazienti con metastasi cerebrali. Questo suggerisce che i pazienti con presenza di metastasi cerebrali asintomatiche, trattate e non, possano derivare beneficio dal trattamento con atezolizumab e CE, tuttavia i dati qui riportati si riferiscono ad una campione di paziente troppo esiguo e sono necessari ulteriori studi a convalida di quanto osservato. Tollerabilità e sicurezza si sono dimostrati simili nei dei gruppi. Data la variabilità dell'efficacia dell'inibizione del pathway di TIGIT nei diversi tipi di tumori solidi, future ricerche dovranno confermarne il potenziale prognostico e predittivo, al fine di identificare i pazienti nei quali l'inibizione TIGIT, in combinazione con l'immunoterapia, possa comportare un effettivo vantaggio.