Crawford TO, Darras BT, Day JW, Dunaway Young S, Duong T, Nelson LL, Barrett D, Song G, Bilic S, Cote S, Sadanowicz M, Iarrobino R, Xu TJ, O'Neil J, Rossello J, Place A, Kertesz N, Nomikos G, Chyung Y.

Neurology. 2024 Mar 12;102(5):e209151. doi: 10.1212/WNL.0000000000209151. Epub 2024 Feb 8.

SPINAL MUSCULAR ATROPHY
Sintesi

La fase 2 dello studio TOPAZ è volta a valutare sicurezza ed efficacia di Apitegromab (A.), un anticorpo monoclonale, sperimentale, totalmente umano che inibisce l'attivazione della miostatina, nei pazienti ad esordio tardivo di SMA2 e SMA3.

I 58 pazienti arruolati sono stati suddivisi in 3 coorti: Coorte 1 open-label pz deambulanti SMA3 (5-21 anni) braccio 1a A. 20mg/kg, braccio 1b A. 20mg/Kg+nusinersen; Coorte 2 open-label pz non deambulanti SMA3 o SMA2 (5-21 anni) braccio 2a A. 20mg/kg, braccio 2b A.20mg/Kg +nusinersen; Coorte 3 valutazione in doppio cieco, randomizzata del trattamento in pazienti SMA2 di due dosi di A. 2 o 20mg/kg + nusinersen in pazienti ≥ 2 anni. L'efficacia del trattamento è stata valutata secondo la scala HFMSE per i pz non deambulanti, RHS per i pz deambulanti.

I 58 pazienti sono stati arruolati in 16 centri in USA e Europa. Erano già stati condotti studi con altri inibitori della miostatina, ma non erano abbastanza specifici e legavano altre proteine della stessa famiglia (TGFβ). A. lega la promiostatina e inibisce il clivaggio della forma latente, quindi mediante anticorpi antimiostatina è possibile rilevare eventuali aumenti di miostatina latente inattiva, che potrebbe rappresentare un potenziale marker. A. è stato somministrato tramite infusione endovenosa ogni 28 giorni.

I risultati di questo studio pilota mostrano il potenziale terapeutico dell'inibizione selettiva della miostatina, se verrà confermato da futuri studi. Da studi preclinici in diverse specie animali, incluso i primati non umani, è emerso che A. porta ad un aumento delle fibre muscolari a contrazione rapida, che sono bersaglio della SMA; in modelli murini è stato osservato un aumento della forza muscolare. I partecipanti inclusi in questo studio pilota avevano livelli intermedi nelle diverse scale motorie, per poter rilevare meglio gli effetti positivi o negativi del trattamento.

Allargando la coorte potrebbe essere osservato un cambiamento significativo anche in pazienti più deboli o più forti o più giovani o meno giovani rispetto a quelli inclusi in questo studio.

Da notare, nella Coorte 3 entrambi i sottogruppi hanno evidenziato un miglioramento ma la dose più bassa non è in grado di saturare il suo target, questo dato si traduce in livelli differenti di miostatina serica. Età e durata della malattia influenzano l'entità dei miglioramenti, che sono stati superiori nella Coorte 3 rispetto ai pz non deambulanti della Coorte 2 e ambulanti della Coorte 1.

La Fase 3 randomizzata, controllata con placebo (SAPPHIRE) è in corso.

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