La fase 2 dello studio TOPAZ è volta a valutare sicurezza ed efficacia di Apitegromab (A.), un anticorpo monoclonale, sperimentale, totalmente umano che inibisce l'attivazione della miostatina, nei pazienti ad esordio tardivo di SMA2 e SMA3.
I 58 pazienti arruolati sono stati suddivisi in 3 coorti: Coorte 1 open-label pz deambulanti SMA3 (5-21 anni) braccio 1a A. 20mg/kg, braccio 1b A. 20mg/Kg+nusinersen; Coorte 2 open-label pz non deambulanti SMA3 o SMA2 (5-21 anni) braccio 2a A. 20mg/kg, braccio 2b A.20mg/Kg +nusinersen; Coorte 3 valutazione in doppio cieco, randomizzata del trattamento in pazienti SMA2 di due dosi di A. 2 o 20mg/kg + nusinersen in pazienti ≥ 2 anni. L'efficacia del trattamento è stata valutata secondo la scala HFMSE per i pz non deambulanti, RHS per i pz deambulanti.
I 58 pazienti sono stati arruolati in 16 centri in USA e Europa. Erano già stati condotti studi con altri inibitori della miostatina, ma non erano abbastanza specifici e legavano altre proteine della stessa famiglia (TGFβ). A. lega la promiostatina e inibisce il clivaggio della forma latente, quindi mediante anticorpi antimiostatina è possibile rilevare eventuali aumenti di miostatina latente inattiva, che potrebbe rappresentare un potenziale marker. A. è stato somministrato tramite infusione endovenosa ogni 28 giorni.
I risultati di questo studio pilota mostrano il potenziale terapeutico dell'inibizione selettiva della miostatina, se verrà confermato da futuri studi. Da studi preclinici in diverse specie animali, incluso i primati non umani, è emerso che A. porta ad un aumento delle fibre muscolari a contrazione rapida, che sono bersaglio della SMA; in modelli murini è stato osservato un aumento della forza muscolare. I partecipanti inclusi in questo studio pilota avevano livelli intermedi nelle diverse scale motorie, per poter rilevare meglio gli effetti positivi o negativi del trattamento.
Allargando la coorte potrebbe essere osservato un cambiamento significativo anche in pazienti più deboli o più forti o più giovani o meno giovani rispetto a quelli inclusi in questo studio.
Da notare, nella Coorte 3 entrambi i sottogruppi hanno evidenziato un miglioramento ma la dose più bassa non è in grado di saturare il suo target, questo dato si traduce in livelli differenti di miostatina serica. Età e durata della malattia influenzano l'entità dei miglioramenti, che sono stati superiori nella Coorte 3 rispetto ai pz non deambulanti della Coorte 2 e ambulanti della Coorte 1.
La Fase 3 randomizzata, controllata con placebo (SAPPHIRE) è in corso.